Com’è nato il Tour de France?
Il Tour de France, o più semplicemente Le Tour, era ed è tuttora uno degli eventi sportivi più importanti dell’anno. Non tutti conoscono le curiose origini di questa corsa a tappe famosa in tutto il mondo.
L’idea
L’idea di una corsa che si svolgesse in più giorni, prima nel suo genere, infatti, nacque nel 1903 per motivi che oggi potremmo definire di marketing aziendale. Il neonato giornale “Auto-Vélo” voleva trovare un modo per battere le vendite del più giornale rivale, il più famoso “Le Vélo" e organizzare un evento mai visto sembrava un ottimo modo per farcela.
Il primo Tour De France
Il primo Tour fu organizzato su 5 tappe, dal 31 maggio al 5 luglio 1903, con partenza e arrivo a Parigi e tappe intermedie a Lione, Marsiglia, Bordeaux e Nantes. Tolosa fu aggiunta in seguito per interrompere la lunga traversata del sud della Francia, dal Mar Mediterraneo all'Oceano Atlantico.
Le tappe iniziavano durante la notte e terminavano il pomeriggio successivo, con giorni di riposo per permettere ai ciclisti di recuperare le energie. La durezza della corsa e i costi elevati per molti portarono a sole 15 iscrizioni e gli organizzatori furono tentati di abbandonare l’idea.
Il Boom
Dopo aver modificato le date e aver incrementato il montepremi per il vincitore, però, gli iscritti aumentarono considerevolmente, fino a raggiungere le 60-80 unità e a comprendere anche ciclisti non professionisti e perfino impiegati, tentati dalla cifra elevata.
I dubbi e le aspettative
Nonostante le grandi aspettative e l’impegno profuso nella realizzazione della corsa, Henri Desgrange, l’editore dell’ “Auto-Vélo”, decise di non dedicarle la prima pagina del suo giornale all’avvio, preferendo concentrarsi su un’altra competizione.
Egli sapeva che la sua posizione professionale sarebbe dipesa dall’incremento delle vendite del giornale e che ciò sarebbe avvenuto solo se il Tour avesse avuto successo. Sapeva anche che sia il giornale sia gli impiegati avrebbero perso molti soldi se ciò non fosse accaduto. Da qui la scelta di prendere le distanze e non dimostrare il suo totale appoggio ad una gara a tutti gli effetti sconosciuta.
Desgrange infatti preferì non dare il via alla corsa e non seguire i corridori.
Henri Desgrange
Maurice Garin
La gara e il successo
Curiosamente, molti corridori parteciparono utilizzando nomi falsi o soltanto le proprie iniziali, una pratica che non era affatto inusuale all’epoca. Degli 84 partiti, soltanto 21 riuscirono a completare la corsa: tra loro anche una donna, soprannominata con il nome di Miss America.
Il vincitore fu il francese Maurice Garin, che riuscì ad aggiudicarsi ben tre delle sei tappe previste mangiandosi i 2428 km totali ad una velocità media di 25,6 km/h. Nonostante il suo primato, comunque, Garin non riuscì mai a riconfermarsi negli anni successivi.
La vera vittoria, infine, fu di Henri Desgrange. La corsa attirò l’attenzione del pubblico e fu un vero successo, la sua reputazione fu salva e le vendite del giornale schizzarono da 25.000 a 65.000 copie.
Il tanto temuto rivale, il ”Vélo” fu invece costretto a dichiarare fallimento.
Crediti foto: Max Pixel