Monocorona, doppia o tripla? Quale guarnitura scegliere per la tua bicicletta
Monocorona, doppia o tripla? La domanda stimola spesso dibattiti accesi tra gli appassionati, ma va ricordato che non esiste una soluzione migliore in assoluto sul numero di corone da adottare, quanto piuttosto la più adatta in relazione all’utilizzo e alle capacità atletiche.
In questo articolo ti forniremo una direzione per aiutarti nella scelta che più corrisponde alle tue esigenze, analizzando pro e contro delle varie tipologie di guarnitura.
Sviluppi metrici
Il numero di corone della guarnitura influenza il range di sviluppi metrici disponibili, intendendo con sviluppo metrico la distanza percorsa dalla ruota della bicicletta ad ogni giro completo di pedivella.
Si calcola eseguendo il rapporto tra il numero di denti della corona anteriore e il numero di denti del pignone posteriore sui quali sta girando la catena, e moltiplicando il risultato per la circonferenza esterna del copertone da gonfio.
Maggiore è questo sviluppo, più duro sarà il rapporto e meno agile sarà la pedalata, ma se ne guadagnerà in velocità, ottenendo una spinta più performante. Al contrario, con uno sviluppo metrico corto, i giri al minuto sono alti e prevale l’agilità: si tratta di rapporti dedicati alla salita.
Di norma, con più corone si dispone di un range di sviluppi metrici più ampio, con maggiori possibilità di impostare l’agilità della pedalata.
Quindi, se non si è particolarmente allenati e si prevede di affrontare molte salite, spaziare tra più rapporti potrebbe essere la scelta più adeguata: si può quindi impostare una doppia o una tripla corona all’anteriore e un buon range di rapporti al posteriore, per adattarsi a pendenze importanti anche se si trasportano borse o backpack.
Oggi, comunque, si cerca di sopperire alla mancanza di corone aumentando il numero dei denti al posteriore (1x12 Shimano arriva a 51T) .
Peso e immediatezza
La caratteristica che differenzia immediatamente il monocorona dalle altre tipologie di guarnitura è l’assenza del deragliatore anteriore e del cavo, guaina e comando al manubrio correlati.
Questo permette di risparmiare uno o due ettogrammi sul peso della bicicletta, ma la differenza diventa rilevante solo se si utilizza la bicicletta con fini agonistici o semi-agonistici, mentre in altre circostanze (pensiamo ad esempio al cicloturismo) non è molto significativa.
Di certo, invece, un vantaggio che interessa sia amatori sia professionisti, è l’immediatezza di utilizzo del sistema monocorona, poiché l'assenza del comando cambio sulla sinistra permette di restare maggiormente concentrati sulla frenata.
Manutenzione e usura
Se da un lato l’assenza del deragliatore anteriore nel monocorona evita che il ciclista si esponga ai rischi di rottura di questo componente, dall’altro lato occorre considerare il fatto che con un sistema monocorona l’usura della catena e della trasmissione è molto più veloce.
È allora importante curare regolarmente il proprio mezzo tramite la pulizia e la lubrificazione ed effettuare frequenti check-up per controllare lo stato di salute della propria bicicletta.
In questo modo si potrà verificare se la catena, il pacco pignoni o le singole corone siano da sostituire, e ci si assicurerà uscite in totale sicurezza.
Anche con la tripla e la doppia, benché più durevoli, i meno esperti possono comunque riscontrare problemi di usura o di caduta della catena e rottura del cambio: è infatti bene ricordare che la linea di catena deve rimanere il più possibile dritta, evitando di incrociare in obliquo la corona grande della cassetta con la corona grande della guarnitura e la corona piccola dietro con la piccola davanti.
Questi incroci, infatti, generano forze che spingono la maglia della catena contro il dente del pignone, aumentando l’attrito.
Qualsiasi sia il tuo sistema preferito, quindi, non sottovalutare la manutenzione, così da avere una bicicletta durevole e sempre performante.